martes, 3 de abril de 2012

Sono i nuovi rivoluzionari i veri conservatori?


Varie correnti di pensiero, specialmente in Sudamerica, ma anche alcuni intellettuali giapponesi, hanno sviluppato questo concetto che io condivido: oggi chi partecipa o promuove certo tipo di "rivoluzioni", legato indissolubilmente a modelli teorici ed "estetici" del recente passato, a ideologie e a forme di protesta che non si sono rinnovate ne adeguate ai tempi odierni e perció, ripropongono gli stessi modelli, gli stessi solgan, gli stessi autori e gli stessi pensieri e, in definitiva, gli stessi vecchi rimedi per nuovi e cambianti problemi e situazioni, si puó certamente considerare un autentico conservatore. Questo concetto non fa roferimento solo alla politica, ma a tutti i campi del sapere, dall'arte alla letteratura, dagli affari alle piccole cose quotidiane.

lunes, 20 de febrero de 2012

Mario Monti: le grandi crisi son necessarie per avanzare a livello comunitario.


SOVRANITÁ O AIUTI?

Il Presidente Mario Monti, in una recente intervista (http://www.youtube.com/watch?v=_Hme_DZMBvo), ha affermato che le grandi crisi della storia, son necessarie per lo sviluppo della societá, facendo riferimento in particolare all'Unione Europea.

Risulta particolarmente discutibile il passaggio in cui Monti spiega in che modo questi passi avanti vengono compiuti. Il ragionamento é il seguente:

1. Le crisi, principalmente di tipo economico-sociale e finanziario, sono necessarie (quindi pianificate dal sistema), affinché si avanzi a llivello sociale. Tale progresso verrebbe determinato dal fatto che le grandi crisi richiedono di nuove leggi e cambi di governo radicali per essere superate; tutto ció determina l'instaurarsi di un nuovo sistema che non é reversibile.

2. Affinché si producano questi sviluppi radicali i Paesi devono essere disposti a rinunciare a parte della loro sovranitá nazionale, la quale deve essere ceduta alla Supernazione Europea la quale in questo modo si rafforza, a scapito dell'indebolimento delle nazioni singole.

3. Naturalmente non é ne facile ne naturale che le Nazioni rinuncino alla loro sovranitá a favore della Comunitá Europea, ma questo si rimedia facendo si che il costo "a livello sia sociale che psicologico" di cedere questa parte della sovranitá nazionale é inferiore a quello di mantenerla.

4. Il gioco é semplice: i grandi poteri sovrannazionali non devono fare altro che creare quelle condizioni affinché sia piú facile e conveniente cedere la sovranitá che mantenerla..., ovvero creare le grandi crisi.

domingo, 19 de febrero de 2012

Qué viene le tren!



Desde la Real Academia de la Lengua Española: CRISIS: "Cambio brusco en el curso de una enfermedad, ya sea para mejorarse, ya para agravarse el paciente".
Yo creo que esta es la definición más correcta de la situación que estamos viviendo, ya que el paciente, que duda cabe, estaba gravemente enfermo y un cambio brusco se tenía que dar si o si. Ahora de lo que hay que hablar es de la evolución de la enfermedad..., desde mi punto de vista esta evolución es positiva, en el sentido que está removiendo conciencias, despertando inteligencias y agudeza intelectual que en tiempos de vacas gordas, se sabe, siempre se quedan durmiendo la siesta...y sobre todo nos obligan a cuestionarnos lo que hasta ahora muchos daban por asumido, que los que deciden por nosotros pueden hacer lo que les plazca y aquí todos con la cabeza bajita y calladitos como una puerta. Pues no señores, así no es. Esta situación de cambio es dura y penosa para muchos, como todo cambio radical, pero también trae un océano de oportunidades de desarrollo de uno mismo, de sacar lo mejor de cada uno para hacerle frente al monstruo M, porque si uno está dispuesto a levantarse de su cómodo sofá allí fuera hay muchas cosas que nos esperan, ¿o preferimos estar llloriqueando en el bar y repitiendo una y otra vez que qué hijos de puta que son los políticos y lo malo que es el universo en general y el nuestro en particular? Verdad que no? Entonces, a darse prisa...Que viene el treeeeeeeennn!!